Annus horribilis

di Raimondo, Saverio

Guerra, carestia, pestilenza e morte. Il tutto annaffiato da un tempestoso inverno lungo diciotto mesi a causa di un’apocalittica crisi climatica. Si riesce a immaginare di peggio? Difficile, se persino Dio è sotto shock per un così immondo scenario da record. Questo è il 536 d.C., non proprio un’annata “ideale”. La circostanza più tremenda, però, è che la vita va avanti. Continua a scorrere per Licia, annoiata nobildonna che, mentre vede la ricchezza svanire e la bellezza sfiorire, decide di dare un’immensa festa nella sua tenuta per lasciarsi ammirare ancora una volta. Continua a scorrere per Beozio, coltissimo precettore il cui eloquio non è bastato a riconquistare l’amata Giustina e, in preda al tormento amoroso, deve sorbirsi ciò che di filosofico e morale ha impartito all’allievo Giovanni. Continua a scorrere per Prisco, poeta che per celebrare le imprese dell’impero è stato spedito sul campo di battaglia, dove non saranno fiumi d’inchiostro ma di budella. Infine continua a scorrere per Macedonia, donna lussuriosa che, per saziare i suoi appetiti sessuali nella totale penuria di esseri viventi o in salute, si spingerà fin dentro le mura di un monastero. Armato di un umorismo che farebbe invidia alla soda caustica, Saverio Raimondo ci precipita nell’anno storicamente accreditato – studiare per credere – come il più orribile di sempre. E attraverso quattro personaggi dalle esilaranti parabole ci restituisce la profonda e tragicomica verità sul senso della vita: che non c’è. Non era tempo di commuoversi per un cuore spezzato, ora che i cuori venivano trapassati come carne allo spiedo. Non era tempo di preoccuparsi della felicità, ora che l’esistenza stessa era diventata un inferno. Eppure, purtroppo, la vita andava avanti.

21 Ottobre 2025
144
15,00 €
9788893907095